Racconto di Occhi d'Autunno
Voglio raccontarvi una storia, su questa ragazza di nome sara che abita in un paesino di montagna. Iniziò...
Sara aveva solo otto anni, e si appassionò con la sua la sua amica Giulia allo snowboard. Verso i dodici anni suo papà mancò. Lei addolorata abbandonò per sette mesi lo snowboard, non uscì più di casa e la sua amica Giulia dispiaciuta decise di smettere anche lei lo snowboard. Passato un anno la madre decise di trasferirsi alle Haway dove si trovava la nonna di Sara.
La mamma decise di non dirle niente. Arrivò la settimana in cui dovevevano partire. La madre con serenità chiamò la figlia e le disse quello che sarebbe successo, cioè che si sarebbero trasferiti alle Hawaii. Sara era preoccupata di perdere gli amici, e di non poter più vedere suo papà. Ragionò un po' e poi attaccò con le domande: Dove? Perchè?.
Sua mamma si sedette e iniziò a spiegarle che non riusciva ad arrivare alla fine del mese con i soldi che guadagnava e dovevano trasferirsi. Sara dopo la spiegazione della madre non aprì bocca e andò a preparare la sua valigia.
Partirono e una volta arrivate, la nonna accolse Sara. Dopo quattro mesi, Sara iniziò a praticare un nuovo sport. Scelse il surf perchè aveva già l'esperienza dello snowboard.
Passarono tre anni. Sara a sedici anni diventò indipendente. Un bel giorno Sara andò da sola a fare surf; c'erano delle onde meravigliose, ma il mare dopo un'ora si calmò. Sara si stese sulla tavola, ma un'onda imprevista la portò a largo. Altre cinque onde di fila e la tavola si spezzò e lei si ritrovò su un'isola che sembrava deserta.
Sara, presa dal panico, tornò subito in acqua e altre onde la "sballottarono" e la riportarono sulla spiaggia. La prima cosa che pensò fu che doveva trovare da mangiare e qualcosa per aggiustare la tavola. Iniziò ad urlare e a piangere. Poi si rese conto che per tornare a casa doveva esplorare l'isola e comunicare con qualcuno, perchè secondo lei le onde l'avevano portata molto lontano.
Iniziò a ragionare e cominciò subito a scrivere dei messaggi di aiuto con una foglia ed un sasso. Mise ciò che aveva scritto in una bottiglia trovata per caso nella spiaggia sperduta e la buttò in acqua, anche se sapeva di non avere nessuna speranza di sopravvivere con solamente il suo costume, senza cibo, nè acqua e nessuno con cui parlare. Era sola. Almeno lei così pensava.
La mamma decise di non dirle niente. Arrivò la settimana in cui dovevevano partire. La madre con serenità chiamò la figlia e le disse quello che sarebbe successo, cioè che si sarebbero trasferiti alle Hawaii. Sara era preoccupata di perdere gli amici, e di non poter più vedere suo papà. Ragionò un po' e poi attaccò con le domande: Dove? Perchè?.
Sua mamma si sedette e iniziò a spiegarle che non riusciva ad arrivare alla fine del mese con i soldi che guadagnava e dovevano trasferirsi. Sara dopo la spiegazione della madre non aprì bocca e andò a preparare la sua valigia.
Partirono e una volta arrivate, la nonna accolse Sara. Dopo quattro mesi, Sara iniziò a praticare un nuovo sport. Scelse il surf perchè aveva già l'esperienza dello snowboard.
Passarono tre anni. Sara a sedici anni diventò indipendente. Un bel giorno Sara andò da sola a fare surf; c'erano delle onde meravigliose, ma il mare dopo un'ora si calmò. Sara si stese sulla tavola, ma un'onda imprevista la portò a largo. Altre cinque onde di fila e la tavola si spezzò e lei si ritrovò su un'isola che sembrava deserta.
Sara, presa dal panico, tornò subito in acqua e altre onde la "sballottarono" e la riportarono sulla spiaggia. La prima cosa che pensò fu che doveva trovare da mangiare e qualcosa per aggiustare la tavola. Iniziò ad urlare e a piangere. Poi si rese conto che per tornare a casa doveva esplorare l'isola e comunicare con qualcuno, perchè secondo lei le onde l'avevano portata molto lontano.
Iniziò a ragionare e cominciò subito a scrivere dei messaggi di aiuto con una foglia ed un sasso. Mise ciò che aveva scritto in una bottiglia trovata per caso nella spiaggia sperduta e la buttò in acqua, anche se sapeva di non avere nessuna speranza di sopravvivere con solamente il suo costume, senza cibo, nè acqua e nessuno con cui parlare. Era sola. Almeno lei così pensava.